Ho aggiornato il contenuto della pagina il 16 Ottobre 2020

Il design d’autore richiede esperienza sensoriale. Si deve poter toccare, guardare, talvolta persino annusare. Non si può delegare al virtuale. Anche in epoca di pandemia, di distanziamento fisico forzato.

E allora brave e coraggiose le due ideatrici e curatrici di EDIT Napoli – Domitilla Dardi ed Emilia Petruccelli – che oggi inaugurano la seconda edizione della loro fiera boutique dedicata esclusivamente al design editoriale e d’autore.

Tre giorni – da oggi a domenica – al Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore di Napoli, spazio che di per sé vale sempre una visita.

Il progetto vuole “dar voce al design d’autore, alle realtà che fanno della qualità rispetto alla quantità, della territorialità rispetto alla globalizzazione e della filiera trasparente i loro punti di forza”.

Sono 70 gli espositori tra designer, aziende e artigiani internazionali che presentano le proprie creazioni: ci sono grandi brand e giovani talenti al debutto.

Le mie personalissime tips:

  • La sedia DOMM e gli sgabelli-tavolini TRIDO di Davide Frattini Frilli (Milano, classe 1974): essenziali, puliti, rigorosi nelle linee e nella loro funzionalità. DOMM in legno di faggio massello con seduta in paglia di Vienna rievoca le prime sedie in legno curvato, ma l’idea di fondo è nella ripetizione seriale di un’unica forma: un anello di legno con un unico raggio di curvatura. TRIDO nasce dall’unione di due fogli di alluminio piegati a creare forme triangolari. Versatile nella sua funzione, può essere usato in quattro diverse posizioni: sgabello alto o basso, piccola panca, tavolino o portariviste. Belli i perni di fissaggio volutamente lasciati in vista: per sottolineare la semplicità costruttiva e l’estetica minimale.
  • Menadi e Madrepora di Studio Zero. Le prime sono vasi dai colori pastello: la forma, nell’intenzione delle designer, è la stilizzazione di busti di ballerine. Madrepora sono portaoggetti che invitano al tatto: forma minimale, corpo materico e peso inaspettatamente leggero.
  • L’installazione di Margherita Rui nel cortile, prima dello scalone di accesso: un’occasione per presentare la nuova collezione di rivestimenti in cotto smaltato, cotto naturale e pietra lavica. Al centro il tavolo Graffo con sedute imbottite e oggetti per la mise en place: fiaschi e vasi. A sospensione il progetto di luce e vetro.

  • Lightscape di Luisa Longo: una nuova collezione di tessuti dipinti, tecniche miste su stoffa. Sono fibre leggere e impalpabili, taffetà trasparenti dove prendono corpo e colore pattern astratti e sfumature fluo. Sono tutti pezzi unici, lavorati a mano, versatili nella loro funzione: come arazzi decorativi ed elementi per decorare tavole, divani e letti.

 

  • Le IPAZIA FRUIT BOWL di Anna Fresa: minimali portafrutta in marmo (prodotti da Cianciullo marmi). L’idea creativa nasce dall’osservazione del cielo. Orbite ellittiche, geometrie vuote, come cieli senza nuvole. Pensieri essenziali e minimali. Oggetti di grande armonia ed eleganza.

 

  • I vasi da esterno di Sour di Raffaella Guidobono: in corten, al naturale e colorati, funzionali e decorativi, pensati per terrazze e balconi, modulabili nelle forme e nei colori.

Ed infine, nel chiostro del complesso il corner bar è un’installazione dell’architetto Giuliano Andrea dell’Uva che presenta la nuova collezione Carpet disegnata per lo storico brand campano Ceramica Francesco De Maio. Lo spazio perfettamente integrato con l’architettura storica del luogo si stacca per materiali e colori.

EDIT NAPOLI

Quando: dal 16 al 18 ottobre 2020, dalle 10.00 alle 19.00, ingresso gratuito.

Dove: Napoli, Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore (in Vico San Domenico Maggiore 18,)

www.editnapoli.com